Se i termini assoluti ribadiscono l’eccezionale vocazione del settore delle tecnologie per il legno alla esportazione, in termini percentuali continua la serie positive del mercato italiano, da troppo tempo avaro di attenzioni verso gli investimenti in beni culturali. Siamo di fronte a un “aggiustamento” inatteso del nostro scenario economico, per quanto avessimo segnali che qualcosa si stesse finalmente muovendo anche nel mercato italiano.
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Acimall, automazione, esportazione, industria 4.0, Italia, legno, previsioni, statistiche
Se i termini assoluti ribadiscono l’eccezionale vocazione del settore delle tecnologie per il legno alla esportazione, in termini percentuali continua la serie positive del mercato italiano, da troppo tempo avaro di attenzioni verso gli investimenti in beni culturali. Siamo di fronte a un “aggiustamento” inatteso del nostro scenario economico, per quanto avessimo segnali che qualcosa si stesse finalmente muovendo anche nel mercato italiano.
Inoltre, se il piano nazionale “Industria 4.0” dovesse
essere confermato, avremmo un’ulteriore leva per accrescere i nostri risultati
sul mercato interno, un impulso che potrebbe segnare la fine di un periodo
estremamente difficile. Ma cosa attende il mondo delle macchine e delle
tecnologie per il legno e i suoi derivati nel prossimo futuro? Acimall ha fatto
un’indagine previsionale per cercare di leggere nella sfera di cristallo: il
39% degli intervistati è convinto che gli ordini dall’estero cresceranno, il
56% li ritiene in una fase di stabilità e solo per il 5% si verificherà un
calo. Un altro 5% vede il calo anche degli ordini interni, a cui fanno da
contraltare il 67% di quanti sono convinti della stabilità e il 28% che pensa,
invece, a un proseguimento della fase di crescita.
Macchine per il legno: e l’Italia passa in testa!
Unknown
- 12:00
Se i termini assoluti ribadiscono l’eccezionale vocazione del settore delle tecnologie per il legno alla esportazione, in termini percentuali continua la serie positive del mercato italiano, da troppo tempo avaro di attenzioni verso gli investimenti in beni culturali. Siamo di fronte a un “aggiustamento” inatteso del nostro scenario economico, per quanto avessimo segnali che qualcosa si stesse finalmente muovendo anche nel mercato italiano.
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