Competenza e organizzazione sono due fattori premianti per i verniciatori conto terzi: ne parliamo con Marco Borgolotto, di Colorema, azienda con doppia sede, la principale a Canzo (provincia di Como), e la “filiale” a Calco (provincia di Lecco), all’interno dell’azienda cliente di cui è fornitore di servizi.
“La nostra azienda è un’azienda storica del territorio
comasco; costantemente in crescita, la delocalizzazione è stata una sfida che
abbiamo intrapreso grazie alla fiducia del nostro cliente, che ha la sede produttiva
a Calco, che richiedeva un servizio di qualità e adeguato per i tempi produttivi
dell’azienda. La decisione di installare un nuovo impianto deriva dal fatto che
abbiamo visto aumentare sempre più il numero dei viaggi da Calco a Canzo e
viceversa, problema che, col passare del tempo, era diventato ingestibile e
economicamente insostenibile. Grazie alla preziosa consulenza di Pier Luigi
Vertova, agente di zona di Ripol, che ci fornisce le vernici in polvere,
abbiamo costruito il nuovo polo produttivo e, contemporaneamente, implementato
l’impiantistica in sede a Cantù per poter mantenere costante la qualità su
tutti i manufatti che verniciamo ”.
L’ampliamento “delocalizzato” è molto interessante: l’azienda
cliente, operante nei dispositivi di sicurezza per impianti, la Satech Safety
Technology, ha deciso di demandare tutto il processo di finitura ad un terzista
localizzato però nella stessa area produttiva: flessibilità,
adeguamento ai tempi di produzione, controllo costante, efficienza della
logistica e competenza sono i motivi che giustificano questa scelta. Non sono tanto insoliti queste forme di
stretta collaborazione tra cliente e terzista: è ad esempio piuttosto comune
nell’ambito dell’industria dell’automotive in generale (vedi VI 524/2011), meno
comune negli altri settori.
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