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“Patina” organica o inorganica?





In alcune zone dell’Europa meridionale sta avendo un grande successo tra gli architetti un materiale lanciato negli anni ‘30 del secolo scorso dalla United States Steel Corporation, brevettato con il nome Cor-Ten (in origine, un acciaio basso legato con 0.2 -0.5% di rame, 0,5-1,5% di cromo e 0,1-0,2% di fosforo).
Nato come un materiale capace di autoproteggersi  dalla corrosione elettrochimica, è cambiato nel corso degli anni, al fine di ottenere buone proprietà strutturali (snervamento fino a 580 MPa), entrambe caratteristiche che hanno convinto molti progettisti a utilizzarlo, per esempio, per la costruzione di ponti, prima negli Stati Uniti, poi in Europa.
Infine, ed è storia recente, l’acciaio Cor-Ten (negli Stati Uniti, i diversi tipi disponibili sul mercato sono chiamati weathering steels) ha cominciato a interessare gli architetti impegnati nella costruzione civile, nell’arredo urbano e altre applicazioni decorative, sia per la convinzione di utilizzare un materiale ad alta resistenza e senza manutenzione, sia per il suo aspetto estetico, considerato come il risultato di un “naturale” invecchiamento e quindi intrinsecamente “reale” o “vero”, e non prodotto o modificato artificialmente dall’uomo, come consentono alcuni processi industriali di decorazione delle superfici.

Purtroppo, alcune di queste caratteristiche sono più il risultato di una comunicazione ben progettata piuttosto che il frutto dell’analisi dei dati rilevati sul campo.

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