Impiantisti della verniciatura e decorazione di profilati in alluminio: una storia italiana
Unknown
- 16:30
La storia della verniciatura dei profilati in alluminio
con polveri poliesteri, prima indurite
con TGIC, poi con Primid, viene da molto
lontano: nonostante alcune aziende già disponessero
di impianti di verniciatura a polveri, l’ingresso a tutti gli
effetti nel mercato di questa tecnologia in Italia ha la
data del primo convegno organizzato da La Rivista del
Colore – Aluver 77 – dove si suggerì di cercare di “concorrere”
con l’ossidazione anodica (che era e rimane
un’ottima finitura) presentando al mercato la finitura tramite
verniciatura, ugualmente resistente all’esterno, ma
più economica.
Qualche anno dopo, era il 1983, epoca in cui si concretizzò
il progetto associativo dell’Anver che raccolse
i primi verniciatori per conto terzi che indirizzavano il
proprio lavoro a quel mercato, e alcuni impiantisti come
la (allora) Tecnofinish, che aveva installato il primo impianto
completamente automatico (1979) di verniciatura
in orizzontale presso la Metra, come la Trevisan
(ora SAT) e la Euroimpianti, che avevano installato nel
1983 i primi impianti di verniciatura in verticale rispettivamente
presso la Costanzo in Sicilia e la Novellini in
provincia di Mantova. Bisogna però sottolineare che
il primo impianto di verniciatura profili fu installato nel
1972 dalla ditta Fabbri Giorgio Verniciature, di Castelmaggiore
(Bo) per verniciare i profili di finestre del villaggio
olimpico di Monaco di Baviera e nel 1976 dalla
Otefal di Silvio Pozzoli.
UN TENTATIVO RIENTRATO
Subito dopo il convegno Aluver nasce così il VCTA Verniciatura
Conto Terzi Alluminio (una parte del quale
successivamente confluirà nell’Anver), dando voce alla
storia associativa italiana della verniciatura a polveri dei
profili in alluminio, dopo un primo tentativo di utilizzo di
prodotti vernicianti liquidi tecnologia promossa da un
valido venditore, Monticelli (Disall, exOsma, Fabbri, Betacolor
e pochi altri, installarono i primi impianti, presto
sostituiti con quelli a polvere).
LA GRANDE EVOLUZIONE
Si assistette da quel momento alla grande evoluzione
dell’impiantistica a polveri, dopo il cambio societario di
Tecnofinish, rimasero – e sono tuttora leader del mercato:
ACF , Euroimpianti, Trevisan (oggi SAT), Trasmetal,
per gli impianti in verticale e Italtecno per quelli in
orizzontale, che hanno creato un notevolissimo mercato
qualitativo e quantitativo, coperto da tutti i produttori
di polveri che operano in Italia: qualitativo, perchè Silvio
Pozzoli e Danilo Orlando Malavolti contribuirono a
costituire a Zurigo i marchi di qualità “Qualicoat”, cui
anche oggi le società di vernici e verniciatura si riferiscono
internazionalmente; quantitativo, perchè dagli
anni 90 in poi l’utilizzo italiano di polveri in questo settore
raggiunse le 20.000 t/anno circa (oggi è di circa
9000 t).
LA DECORAZIONE
Una interessante svolta decorativa delle superfici verniciate
porta poi allo sviluppo della finitura di questi
manufatti: da una parte, la sublimazione d’inchiostri
stampati con l’imitazione delle vene legnose all’interno
di speciali sacchetti plastici avvolgenti i profili, trasferiti
dalla temperatura sui supporti preparati con le polveri
per riceverli; dall’altra, il “metodo polveri su polveri”,
che caratterizza il settore, con risultati superiori di resistenza
all’esterno.
I PRODUTTORI DI IMPIANTI DI DECORAZIONE
Tre sono i principali produttori d’impianti per la sublimazione
dei sacchetti inchiostrati internamente per la
sublimazione, sotto vuoto e in alta temperatura, sulla
struttura del film di polvere indurito sul supporto di alluminio:
la VIV Decoral (oggi Decoral System, di Arcole - Vr),
con la collaborazione iniziale della
MI-TF, ora MI Due
la SEF italia di Carate Brianza (MB)
la Eidos, di Milano.
Altrettanti sono i principali produttori di sacchetti inchiostrati
internamente con decorazioni di ogni aspetto,
quasi sempre di imitazione legno:
Decoral System, di Arcole (Vr)
Menphis, di Casnate con Bernate (Co)
Miroglio, di Alba (Cn).
Tre sono pure le imprese principali, che producono apparecchiature
per decorazione con il metodo “polvere
su polvere”: lo strato di imitazione delle vene legnose,
ad esempio, viene applicato con un telaio che lascia
passare le polveri attraverso uno screen che riporta il
disegno dell’essenza legnosa voluta (lo strato polveroso
viene poi polimerizzato in forno ad aria calda a 180
°C circa):
Leveni General Trade, di Seregno (MB)
SAT di Verona
ZR di Zambetti Roano, di Coccaglio (Bs)
CONCLUSIONE
La crisi economica e industriale italiana ha portato praticamente
ad una notevole riduzione di nuovi impianti
di verniciatura dei profili in alluminio, poco sorretti anche
dalle facilitazioni fiscali per la sostituzione dei vecchi
serramenti, di legno, sostituiti spesso con quelli di
PVC, a danno di quelli di alluminio, che invece sono
utilizzati prevalentemente nei nuovi edifici e nuove costruzioni,
oggi un po’ fermi nel nostro Paese.
In questo frangente i più dinamici imprenditori del
settore stanno studiando tipi innovativi d’impianti e
apparecchiature per offrire, a chi vernicia, tecnologie
qualitativamente valide, ma a costi economici molto
più accettabili di quelli odierni (SAT, ad esempio, con il
“Cube”; Siver Nordson con le apparecchiature a pompa
airless, in fase densa e altro).
In questo intervallo di tempo e in attesa di altre sperabili
innovazioni, Verniciatura Industriale presenta in questa
rivista un reportage presso il grande terzista Metalfiniture
di Massafra (Ta), che ha aggiornato l’applicazione di
polveri sui profili, sostituendo le ormai obsolete apparecchiature
elettrostatiche a venturi, con le innovative
pistole airless della Siver Nordson: più qualità, maggiore
resa del 20-25%, minor overspray, minor tempo del
cambio colore, meno manutenzione.
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